giovedì 24 luglio 2008

Com'è cominciata


"Era una notte buia e tempestosa..."...
Qualcuno dei nostri giallisti preferiti forse comincerebbe il racconto così. In realtà era una tranquilla serata di novembre, non c'era tempesta, ma un nebbione pazzesco... quello sì!

Da tempo si parlava, con la Lara e Antonio, di andare a provare la Churrasqueria, quella sorta di ristorante brasiliano in viale Fratti, dove una volta c'era l'Hangar 28. Un lungo tira e molla prima di metterci d'accordo per una data e alla fine riusciamo a concordare questo sabato sera ad un certo orario che va bene un po' per tutti.

Sto per preparami, mando un messaggio sul telefonino ad Antonio per fissare l'orario per il rendez-vous, cautelandomi con un "Se per caso tardate avvertitemi"... sai com'è, è novembre, fa un freddo cane... ma l'Anto mi rassicura "Tranquilla, siamo già pronti, appena arriva Riccardo partiamo".

E 'mo chi è 'sto Riccardo?? Scopro così che a cena non saremo in 3 ma in 4 e che si aggiungerà a noi questo fantomatico amico che non ho mai visto e di cui non ho mai sentito parlare. Col senno di poi credo che mi sarei dovuta preoccupare e non poco... gli amici di Antonio che ho conosciuto finora, per carità, sono tutti simpatici, divertenti... ma pure un tantino svitati e originali... Paolo, Michele, la Tonica (Monica)...

...ma vabbè... lì per lì non ci penso e tiro dritto, mi infilo il vestito verde che ho preso al mercato insieme all'Anna a 15 €, che non vale un cavolo ma mi fa sembrare quasi magra, recupero le scarpe e parto con la Pigiama-mobile, la mia macchinetta "color pigiama" appunto. In pochi minuti arrivo a destinazione.

La Lara e Antonio sono già lì che mi aspettano e con loro c'è questo ragazzo brizzolato e ingiacchettato che si presenta con una stretta di mano amichevole e un sorriso che sa di simpatico.

Entriamo in Churrasqueria e cominciamo a chiacchierare. La serata fila via tra assaggi di carne argentina che vengo sfilati dallo spiedo direttamente nel nostro piatto, conditi con abbondanti bicchierate di un Chianti corposo che scivola in gola allegramente contribuendo a sciogliere il ghiaccio.
Antonio ci dispensa come perle di marketing i nomi da lui coniati per le nuove linee di carrellini da moto... la Blue Line e la Black Line. Si sarà pure un po' offeso perché mostriamo di non apprezzare troppo la sua inventiva, proponiamo una serie di alternativa possibili ma no... le due linee blu e nera ormai son battezzate così e non cambieranno nome. Io e Riccardo siamo seduti l'uno di fronte all'altra, ridiamo insieme alle battute di Antonio e, non c'è che dire, questo ragazzo mi sta simpatico. Ha senso dell'umorismo, è uno di compagnia, sta alle battute... insomma, passiamo un paio d'ore veramente piacevoli, tant'è che sarebbe davvero un peccato se finisse così presto. Lara e Antonio ci invitano a terminare la serata con un dolce a casa loro. Che facciamo, prendiamo il gelato? Non sarebbe meglio - suggerisce questo arguto giovanotto che mi è stato testè presentato - buttarci sulla Sacher dei Caraibi? Mai provata? Una cosa spaziale, fidati! Non c'è stato molto da insistere, visto che ADOOORO il cioccolato. Mentre i nostri amici si dirigono verso la gelateria, Riccardo sale in macchina con me, testando di persona la mia guida incerta, pur senza tradire, almeno in apparenza, alcun segno di terrore. Il tradizionale appellativo "Cuor di Leone" vorrà pur dire qualcosa, no?
La serata prosegue tra chiacchiere e risate in compagnia della Sacher. Per non smentirmi me ne rovescio una cucchiaiata abbondante sulla canotta BIANCA che ho indossato sotto il vestito per riparare una scollatura che altrimenti sarebbe stata piuttosto imbarazzante. Non me ne preoccupo troppo.

Ormai è tardi, ringraziamo i padroni di casa per la bella serata e scendiamo di sotto. Riccardo mi accompagna fin davanti alla mia macchina e mi augura la buonanotte stringendomi la mano. Sto già per voltarmi e andarmene via, ma lui trattiene la mia mano ancora stretta nella sua e guardandomi negli occhi mi saluta: "Mi ha fatto molto piacere conoscerti, davvero".
Pure a me ha fatto piacere, davvero - penso tra me e me. Farfuglio un frettoloso "Buonanotte" e scivolo via, nel buio della notte.